Foto : Jean-Marc [1] (CC)
Nel suo articolo, Jean-Daniel Delley (DP 2289 [2]) ha evidenziato che l’idea di un reddito di base incondizionato (RBI) è tornata d’attualità con la crisi economica e sociale conseguente alla pandemia. Questa ha messo in risalto la necessità di un reddito minimo per tutti.
Purtroppo, la confusione sul concetto di RBI è grande quanto i pregiudizi e la resistenza a un'innovazione economica e sociale certo radicale. Il RBI non è una riforma della sicurezza sociale.
Il RBI si situa a monte della ridistribuzione dei redditi percepiti dai lavoratori e dai detentori di capitale: riguarda la "ripartizione primaria", o "ripartizione del reddito primario", ed è quindi una riforma del sistema economico.
Il valore aggiunto netto creato nel processo di produzione di beni e servizi è attualmente ripartito fra i salariati (405 miliardi di Fr.) e i detentori di capitale (123 miliardi). Il RBI introduce una nuova componente di questa ripartizione primaria: una parte del valore è ripartita incondizionatamente a tutti, mentre la parte rimanente (la più grande) è ripartita come oggi fra lavoro e capitale per mantenere gli incentivi al lavoro e all'investimento del risparmio.
La sicurezza sociale - redditi di sostituzione o di complemento del reddito da lavoro - è toccata indirettamente, secondo il livello del RBI: gli assegni per i figli, di formazione, l’aiuto sociale, la parte delle PC-AVS/AI che garantisce un reddito minimo saranno meno necessari o inutili se il RBI è sufficientemente elevato.
Invece, l'assicurazione contro la disoccupazione coprirà sempre la perdita di salario, l'assicurazione malattia i costi delle cure, e le prestazioni in natura non saranno toccate...
Per i beneficiari di rendite AVS (e AI) il miglioramento potrebbe essere importante. Se il livello del RBI per gli adulti fosse pari alla rendita massima AVS (2'370 Fr./mese), l'AVS sarebbe sostituita dal RBI in modo vantaggioso per i pensionati, poiché solo una parte di loro riceve ora la rendita massima. Si potrà andare in pensione quando si vuole, con 2'370 Fr./mese.
Se l'importo del RBI per i minorenni fosse di 969 Fr/mese (l'equivalente del "costo del figlio" secondo le PC), gli assegni per i figli sarebbero rimpiazzati dal RBI con grande vantaggio per le famiglie.
A questi livelli, l’importo totale annuo del RBI per una popolazione di 7 milioni di adulti e 1,6 milioni di minorenni sarebbe considerevole: 218 miliardi, cioè il 31,6% del PIL, o il 41,3% del valore aggiunto netto.
Come si può finanziare una tale spesa? La domanda è posta male. Nessuno si chiede come si possano finanziare i salari e i dividendi: ovviamente con la ripartizione primaria del valore monetario dei beni e dei servizi prodotti!
Se una parte di questo valore viene prima ripartita come RBI, le altre due retribuzioni saranno ridotte del medesimo importo. Il saldo, per le famiglie a medio e basso reddito, è decisamente positivo.
Il RBI non è quindi una forma di "Helicopter Money" transitoria per affrontare una crisi congiunturale: è un nuovo paradigma della ripartizione primaria del reddito.
Non scoraggerà la disponibilità a un lavoro correttamente retribuito, perché tutti, salvo chi predilige stili di vita "alternativi", vogliono migliorare il loro tenore di vita tramite un reddito aggiuntivo al RBI.
Il RBI è un'innovazione per ridurre le disuguaglianze, garantire a tutti la sicurezza di un reddito minimo, mitigare gli effetti negativi della digitalizzazione (AI, robotica, Gig Economy), rendere più libera la scelta del lavoro, rafforzare il potere contrattuale dei lavoratori. È “la riforma" per il 21° secolo...
Autore: Martino Rossi, economista ed ex responsabile dell'azione sociale in Ticino
Fonte: DOMAINE PUBLIC [3]
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[1] https://www.flickr.com/photos/cpakmoi/3350141240/
[2] https://www.domainepublic.ch/articles/36840
[3] https://www.domainepublic.ch/articles/36927