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Von A bis Z

Das Grundeinkommen schafft neue Rahmenbedingungen für die Wirtschaft, verändert von Grund auf die Gesellschaft und stellt eine neue Basis für die Lösung der Umweltprobleme her. Mit anderen Worten handelt es sich keineswegs um eine selbstverständliche Reform. Auf diese Seite eröffnen wir eine Debatte über alle wichtigen Fragen, die sich im Zusammenhang mit unserem Projekt stellen.

Il reddito di base, che cosa è?

Termine:

Il reddito di base incondizionato (RBI) è un versamento mensile, erogato da un ente pubblico, ad ogni individuo, di una somma di denaro sufficiente a coprire i bisogni di base e consentire la partecipazione alla vita sociale, come un vitalizio. Si tratta della realizzazione di un diritto umano fondamentale.

Personalità di ogni credo politico, fede religiosa e nazionalità hanno sostenuto nei secoli questa idea, a cui sono stati dati vari nomi: sussidio universale, reddito di sussistenza, reddito di cittadinanza, reddito universale, reddito sociale garantito, dividendo universale, rendita a vita, ecc.

Il Reddito di Base non è un sussidio sociale e non deve essere confuso con il salario minimo, il sussidio di disoccupazione, l'assistenza sociale o qualsiasi altra prestazione erogata in maniera condizionale. Il Reddito di Base è automatico, incondizionato e inalienabile. È erogato a tutti, ricchi o poveri, dalla nascita alla morte. L'importo è sufficiente a garantire a tutti una vita dignitosa - qualunque cosa succeda. È cumulabile con altri redditi (da lavoro e non).

Il Reddito di Base è dunque:

  • corrisposto ai singoli individui e non ai nuclei familiari
  • cumulabile con altri redditi
  • corrisposto senza l'obbligo di intraprendere un'attività lavorativa
  • sufficiente a coprire i bisogni fondamentali e consentire la partecipazione alla vita sociale

Il reddito di base rende la giustizia sociale compatibile con l'efficienza economica. È il principio di solidarietà più liberale che si possa immaginare: assicura infatti l'esistenza individuale e la coesione sociale senza la rigidità dell'interventismo e la pesantezza della burocrazia. Molteplici sono state le varianti discusse in merito alla sua implementazione. Il Reddito di Base non è appannaggio di una parte politica: trova infatti supporto e resistenze da una parte come dall'altra degli schieramenti politici tradizionali. [+]

Il reddito di base incondizionato è una risposta logica all’evoluzione dell’economia

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Ralph Kundig face

Ralph Kundig – Pubblicato venerdì 5 febbraio 2016 su LeTemps.ch (FR)

Il reddito di base incondizionato per tutti,(RBI), su cui gli Svizzeri voteranno il 5 giugno, è la risposta logica a un’evoluzione che dissocia sempre più l’economia, e quindi la protezione sociale, dal lavoro, come sostiene Ralph Kundig, presidente di BIEN-Svizzera, l’associazione che milita per l’introduzione del RBI in Svizzera

Big data, macchine che apprendono, digitalizzazione, open source, sono tra le tante evoluzioni che minacciano il lavoro, anche molto qualificato. La disoccupazione aumenta, la fattura sociale esplode proprio quando ci sono sempre meno lavoratori a pagarla e la crescita economica va a rilento. L’evoluzione in corso sta soffocando l’economia e il sistema di protezione sociale fondato sul lavoro.

Già oggi, il salario non è più correlato all’utilità reale del lavoro. Solamente il 40% della popolazione ottiene un reddito dal proprio lavoro. Il resto esercita attività altrettanto necessarie alla produzione della ricchezza, ma non pagate, come occuparsi dei propri prossimi, formarsi, fare volontariato, sviluppare la cultura o l’arte. Nel XXI secolo è obsoleto considerare il lavoro retribuito come sola fonte di reddito, d’integrazione sociale e di valore umano.

[…] (PDF) [+]

Allegato: 

Il comunicato stampa sul reddito di base e l’iniziativa

Un nuovo comunicato stampa (FR) sul reddito di base e l’iniziativa è appena stato pubblicato da Génération-RBI, il gruppo romando di sostegno all’iniziativa federale. Illustrato da numerose immagini, esso raggruppa le principali informazioni attuali sul reddito di base, sull’iniziativa federale e sui gruppi di sostegno ed è destinato a una larga diffusione ai media, agli esponenti politici e ad ogni organizzazione interessata a tali temi.

AG image

«Ma chi vorrà ancora lavorare?» è spesso la prima domanda che ci si pone. A questo interrogativo gli iniziativisti rispondono che «i soldi non sono la principale motivazione al lavoro. In primo luogo lavoriamo perché ci piace essere attivi, sentirci utili, progredire. Lo si constata bene presso i pensionati e beneficiari di rendite, i quali continuano ad occuparsi, oppure nel caso del volontariato. Con lo sviluppo della robotica e dell’economia collaborativa, la questione non è più tanto di sapere chi vuole ancora lavorare, bensì come l’attività remunerata disponibile verrà suddivisa.». — Estratto dal modello d’articolo del comunicato stampa.

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