Il reddito di base incondizionato (RBI) è un versamento mensile, erogato da un ente pubblico, ad ogni individuo, di una somma di denaro sufficiente a coprire i bisogni di base e consentire la partecipazione alla vita sociale, come un vitalizio. Si tratta della realizzazione di un diritto umano fondamentale.
Personalità di ogni credo politico, fede religiosa e nazionalità hanno sostenuto nei secoli questa idea, a cui sono stati dati vari nomi: sussidio universale, reddito di sussistenza, reddito di cittadinanza, reddito universale, reddito sociale garantito, dividendo universale, rendita a vita, ecc.
Il Reddito di Base non è un sussidio sociale e non deve essere confuso con il salario minimo, il sussidio di disoccupazione, l'assistenza sociale o qualsiasi altra prestazione erogata in maniera condizionale. Il Reddito di Base è automatico, incondizionato e inalienabile. È erogato a tutti, ricchi o poveri, dalla nascita alla morte. L'importo è sufficiente a garantire a tutti una vita dignitosa - qualunque cosa succeda. È cumulabile con altri redditi (da lavoro e non).
Il Reddito di Base è dunque:
- corrisposto ai singoli individui e non ai nuclei familiari
- cumulabile con altri redditi
- corrisposto senza l'obbligo di intraprendere un'attività lavorativa
- sufficiente a coprire i bisogni fondamentali e consentire la partecipazione alla vita sociale
Il reddito di base rende la giustizia sociale compatibile con l'efficienza economica. È il principio di solidarietà più liberale che si possa immaginare: assicura infatti l'esistenza individuale e la coesione sociale senza la rigidità dell'interventismo e la pesantezza della burocrazia. Molteplici sono state le varianti discusse in merito alla sua implementazione. Il Reddito di Base non è appannaggio di una parte politica: trova infatti supporto e resistenze da una parte come dall'altra degli schieramenti politici tradizionali. [+]