Martedì scorso sono state presentate alla Cancelleria federale poco più di 70.000 firme.
L'iniziativa, intitolata "Vivere in dignità - per un reddito di base incondizionato e finanziabile", intendeva garantire il diritto a una vita dignitosa e all'autodeterminazione.
L'importo del reddito di base sarebbe stato fissato in una legge. Il reddito di base per tutte le persone che vivono nel Paese doveva essere finanziato da una quota della ricchezza prodotta dall'economia nazionale, come una microtassa su tutte le transazioni o un prelievo diretto sulle imprese.
Il comitato d'iniziativa, composto da un gruppo di persone indipendenti tra cui Oswald Sigg, ex vicecancelliere della Confederazione, ha presentato le circa 70.000 sigle ottenute alla Cancelleria federale il 21 marzo sotto forma di petizione.
Il comitato partiva dal presupposto che ognuno è libero di lanciare la propria iniziativa in modo indipendente. BIEN-Svizzera non è stata quindi coinvolta nel lancio di questa iniziativa, né lo sono state le altre reti RBI svizzere che avevano lavorato alla prima iniziativa.
Sebbene l'introduzione di uno RBI sembri inevitabile alla luce delle minacce all'occupazione poste dal progresso tecnologico, la via democratica diretta richiede il sostegno di un'ampia coalizione e mezzi finanziari adeguati per avere anche solo una ragionevole possibilità di successo nella raccolta delle firme.
Finché non si formerà una tale coalizione, BIEN-Svizzera continuerà il suo lavoro di informazione e lobbying a favore del RBI.
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