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L'iniziativa svizzera fa il giro del mondo!

Termine:
8 milioni di monetine da 5 centesimi

8 milioni di monetine da 5 centesimi

L'iniziativa svizzera fa il giro del mondo!

Cara amica, Caro amico,

Lo scorso 4 ottobre abbiamo depositato 126'000 firme a Berna. Per simboleggiare un reddito di base erogato a tutti i cittadini, sono state sversate davanti al Palazzo Federale 8 milioni di monetine da 5 centesimi. Questo evento continua a tenere banco ne i media del mondo intero, stupiti di scoprire che è il popolo, nel nostro paese, a decidere se ciascuno dei suoi cittadini è degno di ricevere un reddito incondizionato sufficiente a vivere.

Riepilogo

Buona lettura

L'iniziativa è stata ufficialmente accolta!

Sopra la lettera della Cancelleria

Oggi, 8 Novembre 2013, La Cancelleria Federale della Svizzera ha annunciato che l'Iniziativa Cittadina per un Reddito di Base Incondizionato è stata formalmente accolta. Dopo la consegna delle firme del 4 ottobre 2013, ne ha dichiarate valide 126.408. Pertanto, la Cancelleria Federale della Svizzera conferma formalmente: il referendum nazionale si farà.

Cosa succede, adesso? Il consiglio federale prenderà in considerazione il Reddito di Base, e preparerà un report sull'argomento. Questa fase durerà circa un anno. Dopodiché si terrà un dibattito in Parlamento. Il referendum nazionale, a quel punto, si terrà dopo due/tre anni.

Il quesito sarà: Ritenete giusto che ogni persona nel paese riceva, senza contropartite, una base finanziaria sufficiente a vivere?

Successo per l’Iniziativa Cittadina Europea: 15'000€ in 2 giorni!

Lancio del ICE

La campagna di finanziamento partecipativo del movimento europeo per un reddito di base è iniziata il 7 novembre. L’obiettivo prefissato di € 15'000 è stato superato in due giorni! ,e continuerà fino al 21 Novembre .

L'Iniziativa Cittadina Europea (ICE) per un reddito di base deve raccogliere ancora 875’000 firme. Per accelerare il ritmo della raccolta, che si concluderà nel Gennaio 2014, e far conoscere meglio il reddito di base, è stata lanciata una campagna di Crowdfunding dai nostri amici europei. La riuscita di questa campagna testimonia l’interesse di molti cittadini nel reddito di base.

Un reddito di base anche negli Stati Uniti?

Logo del New York Times

Il reddito di base continua a sorprendere i cronisti oltre atlantico: l'Atlantic Magazine ha pubblicato un articolo intitolato « Come dividere in due il tasso di povertà”; il Business Insider, «Una soluzione semplice per mettere fine alla povertà» e Policyshop, «Quanto costerebbe davvero un Reddito di Base? ».

Lo scorso 12 Novembre fu il New-York Times a presentare l’iniziativa svizzera per un reddito di base, sbilanciandosi con convinzione sulla possibilità di applicare un modello simile agli Stati Uniti. La giornalista economica Annie Lowrey ci ha spiegato come il reddito di base sia tutt’altro che un argomento nuovo ed utopico. Proposto a suo tempo dal presidente Nixon, oggi torna al centro del dibattito pubblico.

Charles Eisenstein era a Ginevra: «Siamo qui per dare…»

Charles Eisenstein a Ginevra

« Penso che potremmo cambiare natura al denaro, rendendolo al servizio, per esempio, della salvaguardia dell’ambiente. Ci saranno sempre delle attività importanti e dal valore non quantificabile, e dobbiamo sostenere le persone che le compiono. Dobbiamo sostenere in particolare quelle attività che tradizionalmente deleghiamo alle donne, come restare a casa e prendersi cura dei figli. Che lo faccia un uomo o una donna, la nostra società non lo sostiene. Il che è completamente folle, perché ogni società sulla Terra ha considerato questo compito la cosa più sacra che un essere umano possa fare. Ma in Svizzera che sostegno vi danno, quattro mesi di congedo maternità? Negli Stati Uniti vengono riconosciuti ancora meno mesi, due o anche nessuno »

Guardate il video di Ecoattitude, girato la sera del 17 settembre 2013 a Ginevra:

bien.ch: nuova URL e nuove lingue

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Per raccogliere le sfide dell’attualità, il nostro sito web si è arricchito di due nuove versioni linguistiche: l'italiano e l’inglese, che si aggiungono così al francese e al tedesco. Benché l’inglese non sia una delle nostre lingue nazionali, ci da una visibilità internazionale non priva di interesse per la campagna che si annuncia…

Infine, siamo riusciti ad ottenere il nome del dominio Internet corrispondente alla nostra sigla: bien.ch ! Il dominio precedente, bien.ch, resterà in funzione fino a nuovo avviso. Vi ringraziamo della collaborazione nel correggere gli indirizzi email: @bien.ch => @bien.ch.

p.s. Saremo molto riconoscenti a tutte quelle persone che possono collaborare alle traduzioni: )

Un grande grazie a tutti coloro che ci hanno già aiutato con tempo e denaro fino ad ora. Per far fronte alle sfide della campagna per la votazione, ogni contributo sarà prezioso. Cara/o [Opt1], ti ringraziamo dunque fin d’ora di aver cliccato, secondo le tue possibilità, su uno o l’altro dei pulsanti qui sotto:

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