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Siamo già nel 2016 ?

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Il presidente di SwissICT, Thomas Flatt , sostiene il reddito di base incondizionato (per cui si voterà il 5 giugno):

Thomas Flatt
Thomas Flatt
Presidente di swissICT, imprenditore, consulente e membro del consiglio di amministrazione.

Ormai siamo definitivamente atterrati nel mondo reale. Facciamo parte dell'establishment. Non solo i nostri rappresentanti si fanno improvvisamente eleggere nei Parlamenti nazionali, ma eravamo anche a Davos 2016, dove il tema centrale era quello che abbiamo inventato e dobbiamo ancora inventare. Come sempre, le cattive notizie si vendono meglio delle buone. È il motivo dell’annuncio che nei prossimi anni, nei paesi industrializzati spariranno cinque milioni di posti di lavoro. Queste stime in realtà sono troppo prudenti. Secondo altri studi, fino al 50% dei posti di lavoro saranno distrutti nel corso dei prossimi 10 - 20 anni.

I TI creano tuttavia anche posti di lavoro, e persino in grande numero, rispondono i nostri ottimisti con fierezza. Senza dubbio sì, e sarà certamente facile per i tassisti, dipendenti dell'industria e addetti ai call center di riciclarsi come specialisti di robotica e sviluppatori di software. E sarà molto più semplice di oggi la ricerca di un posto di lavoro per un informatico di 50 anni. Ma non lasciamoci intimidire dal pessimismo partigiano di coloro che considerano le realtà di ieri come eterne. Siamo sopravvissuti all'invenzione dell'elettricità, della macchina a vapore, della ferrovia, dell'automobile e a molte altre ancora – sono apparse industrie nuove, e poi sono scomparse, sono stati creati molti posti di lavoro, poi distrutti e sostituiti da altri nuovi. La stessa cosa succederà oggi – o forse no. In ogni caso, a guadagnare saranno coloro che anticipano già oggi la realtà a 5/10 anni e orientano la loro produzione e i loro servizi verso questo mondo futuro.

Quello che vale per i beni e i servizi dovrebbe valere anche in politica. Una politica che non riflette solo per l'oggi, ma anche per il futuro. Chi anticipa la società di domani e ne assicura ugualmente il funzionamento. E questo significa – anche se mi costa dirlo – che attraverso la legislazione, lo Stato deve assumersi più responsabilità nel senso della regolamentazione e della redistribuzione. Per me, difensore dell'economia libera di mercato e adepto del pensiero liberale, si tratta di una dicharazione che quasi mi spezza il cuore. Ma siccome si rendono conto della velocità a cui cambia il mondo e che questa velocità aumenta ogni secondo che passa, mi dico che dobbiamo concepire già oggi la forma dello Stato di dopodomani.

Questo Stato di dopodomani avrà a che fare con molti cittadini senza quegli impieghi che conosciamo oggi. Tutti quedsti cittadini, tuttavia, avranno bisogno di un compito, di un senso nella vita, e soprattutto di denaro per vivere. Da informatici, conosciamo le opzioni necessarie. E in effetti, dovremmo sostenere l'idea di un reddito di base incondizionato - perché sapiamo cosa ci riserva l'avvenire. Per dirla in un altro modo, invece di governare alla giornata, la politica dovrebbe offrire una visione a lungo termine. Insieme a imprese e collaboratori che lavorano durro, « alla svizzera » e cominciano procurando i fondi necessari, questa politica produrrà certamente buoni risultati. Benvenuto in 2016.

Questo articolo è stato pubblicato nella rubrica « Seitenblick » del mensile « swissICT » e non rappresenta necessariamente l’opinione di swissICT. È apparso per la prima volta il 7 febbraio 2016

Links: articolo sorgente | sondaggio sul RBI di swissICT

Traduzione dall'inglese in francese di Michele Gianella e William Flores

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