Normaler Gebrauch
Com’era prevedibile, il Consiglio degli Stati ha rifiutato a sua volta l’iniziativa federale. Tra i vari discorsi, sottolineiamo che il Consigliere federale Alain Berset ha fatto notare come l’iniziativa proponga di « uscire da una logica assicurativa per dirigersi verso una logica di esistenza. ».
La Consigliera agli Stati Liliane Maury Pasquier ha dal canto suo dichiarato che « L’idea di concedere a tutte le cittadine e a tutti i cittadini un sussidio individuale, incondizionato e a tempo indeterminato (la durata di una vita) si distingue per la sua semplicità ed equità. L’idea è d’altronde già in corso di realizzazione in altri Paesi, in particolare in Olanda. In un momento in cui il lavoro retribuito è spesso messo sotto pressione, precarizzato, e quasi la metà degli attuali impieghi svizzeri rischiano di sparire nel prossimo futuro, il reddito di base incondizionato offre un orizzonte alternativo, possibile e credibile. Un progetto al contempo sociale e liberale, che punta sull’autonomia e sui talenti di ogni persona, un progetto né di sinistra né di destra, ma che bensì esprime profondi valori universali. » [+]
In Finlandia, il primo ministro Juha Sipilä e la sua coalizione finlandese di centro destra, saliti al potere lo scorso aprile, hanno annunciato ai primi di luglio di voler provare l'esperienza del reddito di base incondizionato. In Olanda, all'ultimo consiglio comunale di Utrecht, Sinistra verde e il Partito Liberale Sociale erano d'accordo: la città sperimenterà, nel primo trimestre 2016, un RBI. Mentre in Francia, il 6 luglio 2015, il Consiglio Regionale dell'Aquitania ha votato all'unanimità una mozione del gruppo dei Verdi, per sperimentare sul territorio un adattamento del suo Reddito di Solidarietà Attiva (RSA) nella direzione di un RBI.
Helsinki/Finlandia [+]
Un nuovo comunicato stampa (FR) sul reddito di base e l’iniziativa è appena stato pubblicato da Génération-RBI, il gruppo romando di sostegno all’iniziativa federale. Illustrato da numerose immagini, esso raggruppa le principali informazioni attuali sul reddito di base, sull’iniziativa federale e sui gruppi di sostegno ed è destinato a una larga diffusione ai media, agli esponenti politici e ad ogni organizzazione interessata a tali temi.
«Ma chi vorrà ancora lavorare?» è spesso la prima domanda che ci si pone. A questo interrogativo gli iniziativisti rispondono che «i soldi non sono la principale motivazione al lavoro. In primo luogo lavoriamo perché ci piace essere attivi, sentirci utili, progredire. Lo si constata bene presso i pensionati e beneficiari di rendite, i quali continuano ad occuparsi, oppure nel caso del volontariato. Con lo sviluppo della robotica e dell’economia collaborativa, la questione non è più tanto di sapere chi vuole ancora lavorare, bensì come l’attività remunerata disponibile verrà suddivisa.». — Estratto dal modello d’articolo del comunicato stampa.
Sommario: [+]
Ecco un articolo semplice e convicente sul reddito di base uscito il 12 novembre su Business Insider (in inglese) e scritto da David Vinik, giornalista politico. Lanciato nel 2009, Business insider si è imposto negli Stati-Uniti come sito di riferimento dell'informazione Business e Tech.
Negli Stati-Uniti, il 15% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, i stipendi stagnano e le differenze di reddito si accentuano fortemente.
« Questo articolo esporre un'analisi piuttosto positiva sull'impatto che potrebbe avere il reddito di base sulla protezione sociale e l'economia degli Stati-Uniti. Dimostra anche che la sua introduzione è ostacolata non da motivi economici ma dalla volontà politica.
Titolo originale: Everyone's Talking About This Simple Solution To Ending Poverty By Just Giving People Free Money (Business Insider - in inglese). [+]
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