“What work would you do, if your income were taken care of?” (Che lavoro fareste, se il vostro reddito fosse garantito?). È la più grande domanda del mondo, affissa sul più grande striscione del mondo che sarà esposto in piazza Plainpalais a Ginevra, la piazza più grande della Svizzera e la base del prossimo flash-mob dei militanti RBI. [+]
L’economista ed ex-ministro del lavoro Robert Reich è favorevole all'iniziativa svizzera, che considera vincente e quello che deve fare con robot.
Michael Soukup intervista Robert Reich
Lei è un illustre sostenitore del reddito di base, su cui la Svizzera voterà a Giugno. Perché ?
Presto o tardi, il reddito di base sarà una necessità, semplicemente perché non abbiamo alternative. Sempre di più, il progresso tecnico fa sparire i migliori posti di lavoro. L'economista inglese John Maynard Keynes disse nel 1928 che, grazie al progresso tecnico, nel 2028 nessuno sarebbe stato più costretto a lavorare per garantirsi da vivere.
Ma non lavoriamo più che mai, invece ? [+]
« Si è già sentita l’inevitabile obiezione “Ogni lavoro merita un salario, ma ogni salario merita un lavoro” . La proposta di un laboratorio losannese di prova sul RBI è comunque riuscita a farsi strada. L’idea: “studiare l'effetto che un reddito di base avrebbe su un campione di popolazione che già riceve denaro dallo Stato”, ha spiegato Léonore Porchet. Lo scopo era di “vedere quali sono le condizioni che sostengono, o al contrario scoraggiano, gli sforzi delle persone che beneficiano di aiuti sociali nella loro ricerca di attività remunerata », ha proseguito.
Il consiglio comunale di Losanna ha accettato la proposta del nostro amico e collega militante, il consigliere comunale Laurent Rebeaud, verde vodese. La Municipalità dovrà inserire un progetto-pilota di testare il reddito di base incondizionato (RBI). Léonore Porchet, presidente dei Verdi losannesi, ha brillantemente difeso la proposta davanti al consiglio comunale ed è riuscita a far sentire la sua voce. La sperimentazione è prevista su un campione di persone che già ricevono le prestazioni sociali. Esperienze analoghe sono d'altronde previste anche altrove nel mondo, come in Olanda o in Finlandia.
Lisa Mazzone, consigliera nazionale Les Verts/GE ;Sergio Rossi, professore di macroeconomia UniFR; Ralph Kundig, presidente dell'associazione BIEN-CH e coordinatore romando per l'iniziativa hanno difeso l'iniziativa davanti a Ivan Slatkine, presidente della federazione delle imprese romande e anziano deputato PLR ; Raymond Clottu, consigliere nazionale UDC/NE e infine Stéphane Garelli, professore all'IMD e all'Università di Losanna. Siamo molto fiere/i dei nostri difensori del RBI che hanno fatto un lavoro eccellente nell'esporre i vantaggi del RBI e il sì all'iniziativa federale, malgrado il fuoco incrociato dei rappresentanti della destra conservatrice…
Il reddito di base incondizionato per tutti,(RBI), su cui gli Svizzeri voteranno il 5 giugno, è la risposta logica a un’evoluzione che dissocia sempre più l’economia, e quindi la protezione sociale, dal lavoro, come sostiene Ralph Kundig, presidente di BIEN-Svizzera, l’associazione che milita per l’introduzione del RBI in Svizzera
Big data, macchine che apprendono, digitalizzazione, open source, sono tra le tante evoluzioni che minacciano il lavoro, anche molto qualificato. La disoccupazione aumenta, la fattura sociale esplode proprio quando ci sono sempre meno lavoratori a pagarla e la crescita economica va a rilento. L’evoluzione in corso sta soffocando l’economia e il sistema di protezione sociale fondato sul lavoro.
Già oggi, il salario non è più correlato all’utilità reale del lavoro. Solamente il 40% della popolazione ottiene un reddito dal proprio lavoro. Il resto esercita attività altrettanto necessarie alla produzione della ricchezza, ma non pagate, come occuparsi dei propri prossimi, formarsi, fare volontariato, sviluppare la cultura o l’arte. Nel XXI secolo è obsoleto considerare il lavoro retribuito come sola fonte di reddito, d’integrazione sociale e di valore umano.
Il presidente di SwissICT, Thomas Flatt , sostiene il reddito di base incondizionato (per cui si voterà il 5 giugno):
Ormai siamo definitivamente atterrati nel mondo reale. Facciamo parte dell'establishment. Non solo i nostri rappresentanti si fanno improvvisamente eleggere nei Parlamenti nazionali, ma eravamo anche a Davos 2016, dove il tema centrale era quello che abbiamo inventato e dobbiamo ancora inventare. Come sempre, le cattive notizie si vendono meglio delle buone. È il motivo dell’annuncio che nei prossimi anni, nei paesi industrializzati spariranno cinque milioni di posti di lavoro. Queste stime in realtà sono troppo prudenti. Secondo altri studi, fino al 50% dei posti di lavoro saranno distrutti nel corso dei prossimi 10 - 20 anni.
I TI creano tuttavia anche posti di lavoro, e persino in grande numero, rispondono i nostri ottimisti con fierezza. Senza dubbio sì, e sarà certamente facile per i tassisti, dipendenti dell'industria e addetti ai call center di riciclarsi come specialisti di robotica e sviluppatori di software. E sarà molto più semplice di oggi la ricerca di un posto di lavoro per un informatico di 50 anni. Ma non lasciamoci intimidire dal pessimismo partigiano di coloro che considerano le realtà di ieri come eterne. Siamo sopravvissuti all'invenzione dell'elettricità, della macchina a vapore, della ferrovia, dell'automobile e a molte altre ancora – sono apparse industrie nuove, e poi sono scomparse, sono stati creati molti posti di lavoro, poi distrutti e sostituiti da altri nuovi. La stessa cosa succederà oggi – o forse no. In ogni caso, a guadagnare saranno coloro che anticipano già oggi la realtà a 5/10 anni e orientano la loro produzione e i loro servizi verso questo mondo futuro. [+]
Foto: Samuel Asunscion
Al 98% degli Svizzeri piace lavorare!
Se il reddito di base incondizionato (RBI) fosse votato dalla popolazione, solo il 2% degli Svizzeri smetterebbe di lavorare, e solo l'8% prenderebbe in considerazione la possibilità a seconda delle circostanze.
Risultati sondaggio DemoSCOPE
Cara amica, Caro amico,
La campagna è iniziata ! Mercoledì 27 Gennaio 2016, una flotta dorata ha portato nella nostra capitale federale i risultati del primo sondaggio rappresentativo, che rivelano come il 98% degli Svizzeri continuerebbero a lavorare anche con il RBI. Il nuovo sito web initiative-revenudebase.ch è stato lanciato appositamente per la votazione e completa la nostra rete di comunicazione. Parlatene tra di voi, partecipate alla campagna per questo voto storico – e soprattutto, non dimenticate di votare SÌ il 5 Giugno 2016!
Riepilogo:
Buona lettura!
Il 27 gennaio 2016, il Consiglio federale ha comunicato l'oggetto delle votazioni del 5 giugno 2016 e l'iniziativa per un R.B.I. sarà nel programma. La campagna è dunque ufficialmente iniziata!
Le reti di sostegno si organizzano e ricevono sempre più persone entusiaste all'idea di partecipare a questa storica campagna. Anche il nostro budget, indispensabile per finanziare il materiale di comunicazione e le nostre azioni sul campo, cresce grazie al vostro impegno. Ogni donazione conta, da quella mensile di 5 Franchi di Duccio a quella di 10.000 franchi fatta da Clemente! Non si dice forse che i grandi fiumi nascono da piccoli ruscelli?
A oggi, il successo della votazione è ancora molto incerto, perché tropppe persone ignorano ancora l'argomento. Queste persone, per giunta, sono vulnerabili alla disinformazione dei soggetti ostili alle libertà individuali. La nostra sfida è di arrivare al punto che la popolazione riceva un'informazione il più oggettiva possibile. Chiunque può contribuire, al riguardo: parlandone tra voi, inviando alla vostra cerchia di amici l’email di informazione che abbiamo redatto, condividendo le informazioni della nostra pagina facebook e invitando la vostra cerchia di amici a cliccare su « Mi piace » ,collaborando alle nostre azioni e prendendo parte al finanziamento partecipativo della campagna. [+]
Mercoledì 27 gennaio, in occasione della comunicazione della data del voto, una Flotta dorata in sostegno al reddito di base si è recata a Berna. Gli attivisti sono arrivati su biciclette, risciò, una macchina Tesla e tricicli per bambini, tutti dorati per l’occasione. Hanno rivelato le percentuali del sondaggio commissionato dall’istituto Demoscope Research & Marketing. Questo sondaggio era stato effettuato su un campione di elettori nell'ottobre 2015. [+]
La 46e edizione del World Economic Forum si è chiusa il 23 gennaio. Al cuore del dibattito, le minacce poste dalla 4a rivoluzione industriale sull'occupazione. L'economista del MIT Erik Brynjolfsson ha sottolineato che “ci dirigiamo verso un mondo dove ci sarenno molte più ricchezze e molto meno lavoro". L’Università ha pubblicato uno studio che rivela come il 47% dei posti di lavor negli Stati Uniti potrebero essere sostituiti dall'automazione da qui a venti anni. Un altro studio pubblicato del WEF mostra che l'intelligenza artificiale distruggerà 7,1 milioni di posti di lavoro nei prossimi cinque anni nelle 15 principali economie del mondo, contro solo 2 milioni di nuovi posti creati. [+]